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MUSE: il rock è la loro ispirazione!

31/03/2008 10336 lettori
5 minuti

Tutto è iniziato con la Beat generation, il primo araldo vento di transizione musicale che aveva traghettato il rhythm & blues e il jazz nella forma melodica popolare devota alla canzone di facile consumo, dove nel rock and roll è riuscito a conciliare trasgressioni e perbenismi musicali devoti ai feticismi generazionali di un’epoca d’oro della musica mondiale. Erano gli anni sessanta, l’epoca in cui si stabilirono i colossi della neonata musica pop, dai Beatles di "Macca" e Lennon alla vèrve trasgressiva dei Rolling Stones, i primi passi introduttivi al Rock sinfonico che nei Genesis conoscerà l’apice nell’equilibrio tra complessità compositive e canzone, bandiere controtendenza di tutto ciò che Led Zeppelin e Deep Purple hanno confluito nel fenomeno psichedelico dei Pink floyd. Parallelamente, tra caotici conflitti politici che hanno destabilizzato il buongusto di una generazione americana capace di assorbire ideali di irriverente anticonformismo, come conseguenza di un riluttante bisogno di pace e solidarietà, hanno preso vita veri e propri fenomeni sociali come "i figli dei fiori" e lo stesso movimento Punk, tra cultura americana e anarchia inglese. Siamo sul finire degli anni settanta, veri e propri cancelli d’ingresso alla moderna evoluzione musicale Rock che ha alternato tecno-pop raffinato nei devoti virtuosismi melodici dei Depeche Mode e la decadente ambiguità punk degli Ultravox. Gruppi come i Sex pistols e i Clash hanno caratterizzato l’irriverenza tipica del culto consacrato dagli stessi Nirvana, Blur e i più melodici Radiohead, quest’ultimi ancorati a una tradizione più neoclassica di un Rock forse troppo eccessivo, eclissato dagli stessi Oasis. Nel 1996 si affaccia, nel panorama musicale moderno, una giovane neo-band chiamata Rocket Baby Dolls, composta da Metthew Bellamy (voce, chitarra e pianoforte), Christopher Antony Wolstenholme (basso elettrico) e Dominic James Howard (batteria), proponendosi in una moderna Battle of the bands, uscendone vincitori per poi lasciare definitivamente studi universitari e dedicarsi completamente alla carriera musicale col nome dei Muse. Esordi sottotono come band di supporto, hanno permesso al gruppo di raffinare stile e capacità per essere eletta band da "addetti ai lavori", uscendo nel 1999 col primo lavoro musicale inedito Showbiz, anticipato da due quasi anonimi EP (il primo omonimo e il successivo Muscle Museum), imponendo le qualità canore di Bellamy, pur sempre considerato voce poco orecchiabile. Canzoni intrise di tappeti ad effetto, accusati di un eccessivo plagio di stile verso i menzionati Radiohead, dove riescono a trovare una vera e propria identità musicale nel secondo lavoro del gruppo Origin of Symmetry del 2001, caratterizzato da un uso sapiente di chitarre sintetizzate "ad arte", dove spiccano le qualità esecutive del bassista Wolstenholme, assorbendo gli arrangiamenti filtrati da una limitata session di musicisti di supporto. Un primo album live in Hullabaloo del 2002, nel concerto tentuto a Le Zenith di Parigi nel 2001, per arrivare al terzo inedito del gruppo in Absolution (2003), album che ha delineato le ispirazioni compositive di Bellamy, nei temi apocalittici riversati già nel brano Apocalypse please, rafforzati da una ripresa più claustrofobica e incisiva nell’ultimo Black hole and revelations (2006), nel brano Supermassive black hole, supportato da un video delirante e onirico, capace di richiamare i fasti trasgressivi dei più affini The Smashing Pumpkins. Un perfetto cocktail, quindi, di tardo romanticismo rock, che ha saputo consacrare un inedito album che ha devoluto onori e meriti al panorama italiano di una produzione fortemente incisiva sul buongusto del gruppo, vedi la stessa Floria Sigismondi, regista del video sopracitato. Un tour italiano che ha toccato tre date nel 2006, tra Milano, Roma e Casalecchio di Reno (BO), per ricevere il premio di Best Live Act il 14 febbraio 2007 al Brit Awards 2007 e il premio Best British Band agli NME Awards 2007. Nel 2004 esce un album strumentale che riversa le influenze classiche di un gruppo che ha dato un nuovo volto al rock alternativo contemporaneo, The Strings Quartet Tribute To Muse. Canzoni come Starlight e Invincible definiscono la maturazione della band, capace di sostenere un ruolo importante nel mercato internazionale, che ha potuto elargire i pregi di una vena compositiva che ha regalato l’ultimo lavoro Live dei Muse, nel loro ultimo CD-DVD H.A.A.R.P, registrato al WembleY Stadium nel giugno 2007, in una ripresa dei brani più significativi del gruppo di Devon.

Il DVD dello show, chiamato Haarp, include i seguenti pezzi:

Knights Of Cydonia
Hysteria
Supermassive Black Hole
Map Of The Problematique
Butterflies And Hurricanes
Hoodoo
Apocalypse Please
Feeling Good
Invincible
Starlight
Time Is Running Out
New Born
Soldier's Poem
Unintended
Blackout
Plug In Baby
Stockholm Syndrome
Take A Bow

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.